La Pittura 
    
Per iniziare a dipingere, la superficie deve "tenere" sotto il pennello: deve "tirare", cioè la superficie bagnata, quasi oleosa, deve assorbire i colori permettendo una certa manovrabilità di impasto e fusione. Solo la pratica dà al pittore la sensibilità necessaria per lavorare correttamente. Il primo colore deve essere applicato con toni caricati perché l'umidità dell'intonaco lo scioglie rapidamente e poi lo indebolisce. La sovrapposizione deve essere effettuata dopo un breve intervallo per dare ogni volta il tempo di assorbirsi. 
Alcuni pittori lavorano, come con gli acquerelli. Altri, dopo aver piazzato le principali masse di colore, finiscono il lavoro con i trattini caratteristici (Veronese Villa Maser). 
Nel '600 e' 700: il colore si applica "a corpo", a volte alterando la superficie dell'intonaco,  con la conseguenza di esporla di più al deposito della polvere. 
È anche possibile soffiare i pigmenti in polvere sull'intonaco fresco, specialmente quelli insolubili in acqua. 
Alla fine della "giornata", quando il muro comincia ad asciugarsi, non si può dipingere più.  
Le parti di Tonachino in eccesso, non dipinto  devono essere rimosse per far posto alla giornata successiva.